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Il pensiero del musicista dalle sue parole
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Sergio Calligaris
Il pensiero del musicista dalle sue parole

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Riproduzione AcrobatReader© articolo di Compact Disc Classics (868kB)COMPACT DISC CLASSICS, Anno 2 - N.15
(Music and Media Publishing Ltd - UK)
Febbraio 2002 (pag.12):

A colloquio con gli interpreti
Sergio Calligaris,

di Danilo Prefumo
Il compositore argentino ci parla della sua sonata per clarinetto e pianoforte, eseguita in prima mondiale da Dimitri e Vladimir Ashkenazy.

Caro Maestro, la stampa specializzata riporta nuove importanti esecuzioni di sue opere…

In effetti, il 30 giugno, al Teatro Grande del Palazzo della Cultura di Latina, Dimitri Ashkenazy al clarinetto e Vladimir Ashkenazy al pianoforte hanno eseguito in «prima mondiale» la mia Sonata op.38 per clarinetto e pianoforte, durante il Concerto inaugurale della 37° edizione del Festival Pontino. Si è trattato di un'esecuzione davvero inarrivabile, di cui sono felicissimo, di un pezzo a cui tengo veramente molto.

Ce ne vuole parlare?

La Sonata op.38 è un lavoro di carattere concertante, con parti di una difficoltà veramente trascendentale per entrambi gli strumenti, che riprende la grande forma classica in tre movimenti. Il primo tempo è un Allegro moderato e maestoso assai in forma sonata, basato su due temi contrastanti e quattro idee secondarie. Due di queste idee secondarie vengono utilizzate poi come tema di una doppia fuga a cinque voci, di carattere atonale. Alla ripresa vengono riproposti tutti i temi precedenti, compreso il secondo tema, di carattere accentuatamente lirico, che ha una durata di quasi cinque minuti! Il secondo tempo è uno Scherzo fantastico (Presto misterioso e leggero), fatato e fantasmagorico, una danza notturna degli elfi con un Trio (Andantino soave) molto espressivo. La Sonata si conclude con un Finale, Allegro marcato assai, basato su due temi di carattere ritmico e quasi violento, seguiti da un Intermezzo (Adagio malinconico e con la più grande espressione) e da una Coda (Presto) molto vivace e trascinante.

Un'opera di vaste dimensioni, dunque…

L'intera Sonata dura oltre trenta minuti. Il movimento più vasto è il primo, che è lungo più di 600 battute. Come le ho detto, nella Sonata non c'è un movimento lento vero e proprio, perché le ampie sezioni liriche del primo e del secondo movimento finiscono per compensare, in un certo senso, la sua assenza.

Penso che le faccia molto piacere che un suo pezzo sia stato eseguito da un duo di interpreti così prestigioso…

Come ho detto prima, si è trattato di un'esecuzione memorabile di due musicisti fuori del comune che sono anche i dedicatari della composizione. Vladimir Ashkenazy mi aveva espresso per iscritto, anni fa, la sua approvazione per il Quaderno pianistico di Renzo, che nel tempo è diventato una delle mie opere più popolari; in seguito ha avuto parole di elogio anche per il Concerto per pianoforte. Suo figlio Dimitri è primo clarinetto del Cavallini Quartet e a lui avevo già dedicato il mio Quartetto con clarinetto op.34. Padre e figlio conoscono perfettamente la mia musica e sanno penetrarne le strutture e i significati, rendendoli chiari ed eloquenti all'ascoltatore. La Sonata op.38 è stata pensata per loro due, ed è ovvio che a loro sia anche dedicata. La scrittura pianistica del pezzo è stata pensata e concepita in funzione delle qualità tecniche di Vladimir Ashkenazy, sulle quali non è certo necessario dilungarci, perché chiunque si appassioni di musica le conosce bene. La scrittura del pezzo presenta una densità quasi brahmsiana, anche se è molto brillante e di grande effetto, essendo stata concepita in funzione dello straordinario virtuosismo e della magnifica gamma timbrica di Ashkenazy. Per ciò che riguarda il clarinetto, invece, ho voluto mettere soprattutto in risalto la magnifica qualità di suono di Dimitri Ashkenazy, la sua espressività, la varietà della dinamica e dei colori, e il suo virtuosismo sempre elegante e leggero.

Insomma, la sua attività non conosce soste…

La mia musica viene eseguita molto frequentemente, e questo mi rende molto felice. Un anno fa è stato eseguito in prima mondiale il mio Doppio Concerto op.41 per due pianoforti e grande orchestra: la prima ha avuto luogo a Taranto il 29 ottobre 2000, con l'Orchestra della Magna Grecia (di cui Vladimir Ashkenazy è presidente) diretta da Vittorio Parisi e con solisti Fabio e Sandro Gemmiti. Il Concerto è stato registrato dalla Radio Vaticana e trasmesso in tutto il mondo dall'UER il 16 giugno scorso. La mia novità più recente, l'Ave Verum op.42, per pianoforte e coro misto, è stato invece eseguito a Roma il 25 maggio 2001 al Teatro Ghione durante la stagione di Euro Musica. Attualmente, invece, sto lavorando ad un brano per violino e orchestra che mi è stato commissionato da un noto violinista argentino e ad un dittico per pianoforte solo.

Danilo Prefumo

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A cura di Renzo Trabucco: Pagina aggiornata al 02/04/2002
Materiali©Nuova Carisch s.r.l.

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