Dismamusica Magazine, Anno VII - n. 17
(Associazione Italiana Produttori e Importatori
di Strumenti ed Edizioni Musicali)
Febbraio 2005 (pag.16):
Il personaggio
Con la forza dell'entusiasmo
di Cristiano Cameroni
SERGIO CALLIGARIS È IL PIANISTA E COMPOSITORE ARGENTINO CHE È
STATO INSIGNITO LO SCORSO NOVEMBRE DEL TITOLO DI MUSICISTA DELL'ANNO 2004. LO ABBIAMO
INCONTRATO PER PARLARE DEI SUOI PROGETTI E PER CHIEDERGLI COSA PENSA DELLA CONDIZIONE
DELLA MUSICA NEL NOSTRO PAESE
A scorrere anche solo velocemente il suo curriculum, ti corre lungo la schiena un
brivido sottile, perché hai, di colpo, la certezza di avere a che fare con un interprete
e con un compositore straordinario. E invece Sergio Calligaris ti accoglie con semplicità
e bonomia, sottolineando più volte come sia del tutto inutile, a suo modo di vedere, che
un artista famoso si ponga su di un piano superiore, distaccato rispetto alle persone che
lo circondano.
"Vede", mi suggerisce un po' sornione Calligaris, "io sono nato nel Nuovo
Mondo. Dalle mie parti abbiamo il massimo rispetto per la vostra Europa, che noi
riconosciamo come patria culturale. Ma la storia delle nostre nazioni è decisamente più
breve rispetto alla vostra; e allora preferiamo fare a meno delle cerimonie e sfoderare
quella che forse è la nostra più grande qualità, vale a dire un inesauribile senso
pratico. Ed è proprio alla luce di questo senso pratico che le chiedo: quale vantaggio
avrei se mi ponessi su di un piedistallo? Non sono forse solo una persona che, al pari di
lei e di molti altri, sta semplicemente cercando di fare il proprio lavoro nel modo
migliore possibile?"
Musicista dell'anno 2004
E il suo lavoro Sergio Calligaris deve averlo fatto davvero bene, se la giuria
internazionale del Cambridge Biographic International Centre gli ha attribuito, lo
scorso novembre (e senza che il maestro Calligaris ne sapesse nulla), il titolo di Musicista
dell'Anno 2004. L'ambito riconoscimento gli è stato attribuito, come recitano le
parole della dichiarazione ufficiale, "per il rilevante contributo dato all'arte
pianistica e alla composizione su scala internazionale". Un contributo che è stato
dato dal maestro Calligaris prima attraverso l'intensissima attività concertistica che lo
ha visto protagonista, dai primi anni '50 a tutti gli anni '70, sia come solista che a
fianco delle più prestigiose orchestre del pianeta, poi con l'insegnamento e la
composizione. Docente di Pianoforte principale presso il Cleveland Institute of Music
e la California State University di Los Angeles, nel 1974 Sergio Calligaris si è
trasferito in Italia, dove ha continuato a svolgere l'attività di insegnante nei
Conservatori di Napoli, L'Aquila e Pescara e dove ha ripreso a comporre con regolarità.
Le sue opere vengono eseguite nei più importanti teatri del pianeta e vengono spesso
trasmesse dalle radio e dalle televisioni di tutto il mondo.
La questione della musica in Italia
Con queste premesse, il colloquio con Sergio Calligaris si preannuncia decisamente
interessante, anche alla luce della polemica sull'insegnamento della musica in Italia, che
in questo periodo ha guadagnato di prepotenza (giustamente) i titoli
"importanti" dei maggiori quotidiani nazionali.
Vado subito al dunque e gli rivolgo senza mezzi termini la fatidica domanda:
"Dall'alto della sua esperienza internazionale come musicista e come didatta, che
cosa ne pensa della situazione attuale della musica in Italia?"
La risposta, come prevedevo, è sanguigna e tempestiva: "Mi rattrista e mi stupisce.
La musica è una cosa bella, è una delle cose più belle della vita! La musica va vissuta
con entusiasmo e con gioia, non attraverso le regole un po' grigie dell'accademia! Oggi,
qui in Italia, è necessario portare la musica ai giovani, perché non la conoscono. Non
è vero, come sostengono alcuni, che i giovani non amano la musica: molto più
semplicemente, non la conoscono. Le farò un esempio che ho potuto verificare di persona:
quando mi sono stabilito in Italia, alla fine degli anni Settanta, i musei d'arte erano
già molti, ma erano per la maggior parte vuoti. Invece oggi, in qualsiasi giorno della
settimana, li trovi pieni di gente, di ragazzi, ci sono le scuole, insomma si è
sviluppata una cultura artistica che ha portato la gente nei musei, di fronte alle opere
d'arte. E meno male che è successo: perché altrimenti me lo dice lei a cosa servirebbero
dei quadri o delle sculture pur meravigliosi se non ci fosse nessuno che li guarda? Allo
stesso modo, la musica ha bisogno di essere ascoltata. Occorre portare la musica pratica
nelle scuole, perché solo così potremo sviluppare una cultura che diversamente,
nell'arco di una sola generazione, rischia di andare perduta. E non ci vuole molto a
capire che, se si sviluppa la cultura musicale, si sviluppano anche tutti i settori legati
alla musica, dalla vendita dei dischi ai concerti, passando per l'editoria e per lo
strumento musicale
tutte voci che hanno un peso notevole nell'identità culturale
dell'Italia."
La voce di Sergio Calligaris è accesa. Per dirla con una metafora devo proprio avere
toccato il tasto giusto
Azzardo una nuova domanda: "Lei è un compositore
piuttosto famoso in tutto il mondo, ma ha anche insegnato in moltissime scuole da una
parte e dall'altra dell'oceano. Non le è mai venuto in mente di scrivere qualcosa proprio
per i ragazzi della scuola pubblica?"
Non ho ancora finito di porre la questione che già arriva, decisa, la risposta: "Se
mi avesse rivolto questa domanda un paio d'anni fa, sarei stato costretto a risponderle di
no; tuttavia, da allora, qualcosa è cambiato
" Quasi a provocarlo, azzardo un
"Ah sì? E di che cosa si tratta?".
Una musica per i più giovani
Sergio Calligaris non si fa certo pregare, e ricomincia con entusiasmo il suo racconto:
"Vede, ho sempre pensato che i giovani non si meritino una musica sciocca, piena di
smancerie. Ho sempre pensato - e c'è chi mi guarda male per questo - che la musica per i
bambini deve essere di altissimo livello, al pari di quella per gli adulti. Prenda ad
esempio il Quaderno di Anna Magdalena di Bach. Quella è musica che può essere
suonata da un bambino al primo anno di corso, tuttavia è degna del miglior Bach. O
vogliamo parlare delle Scene infantili di Schumann, o di Ma mère l'Oye di
Ravel? Quindi, quando mi è stato chiesto di scrivere un pezzo per bambini, ho da subito
posto le mie condizioni, che del resto ho chiarito in tutta franchezza anche al pubblico
della prima esecuzione. L'opera, edita da Carisch, si chiama Il giorno, e sono
orgoglioso di comunicarle che la prima esecuzione ha riscosso un successo
trionfale
"
"In Italia
"
"Sì, in Italia. Fra l'altro verrà presentata dall'editore anche in occasione del
prossimo Disma Music Show di Rimini. Stiamo studiando un sistema per presentarla al
pubblico, ma le posso già anticipare che in fiera sarà disponibile un promo, che si
aggiungerà al cofanetto ufficiale in cui Carisch ha inserito alcune parti di questa
suite. L'editore crede molto in questa proposta, e le ragioni ci sono: fra l'altro ad
ottobre Il Giorno verrà allestito anche in Spagna, per la radio-televisione
nazionale."
Lo interrompo: "Un'ulteriore conferma della portata internazionale del maestro
Calligaris
". Sergio Calligaris risponde con un sorriso: "Anche se fosse,
questo non cambia la realtà delle cose. Io sono uno che cerca di fare il proprio lavoro
nel modo migliore possibile, sono semplicemente una delle tessere del grande mosaico della
vita di cui tutti facciamo parte. Tutti, anche la Musica
"
Cristiano Cameroni