L'indiscreto - Anno II, Numero 10
(ABRUZZO edizione Provincia L'AQUILA)
Ottobre 2005 (pag.90)
Sergio Calligaris,
musica sull'Altipiano
di Antonio Ranalli
Il compositore da anni sceglie Rocca di Mezzo per le sue opere
"È per me di grande ispirazione, un amore nato nel 1989
"
A Rocca di Mezzo ogni anno per studiare e comporre la musica che eseguono tutti i
principali concertisti, pianisti e orchestre sinfoniche del mondo. Il legame tra la
località delle Rocche e il noto compositore Sergio Calligaris dura ormai da ben 16 anni:
ogni estate il pianista si trasferisce da Roma a Rocca di Mezzo per allenarsi
quotidianamente al pianoforte e comporre nuove opere. Proprio per sottolinare questo
stretto legame tra Rocca di Mezzo e Sergio Calligaris, la scorsa estate (il 23 e 30 luglio
e il 24 agosto) il Consorzio per lo Sviluppo Culturale delle Rocche, in collaborazione con
i Solisti Aquilani, la Provincia dell'Aquila, la Regione Abruzzo e il Ministero per i Beni
e le Attività Culturali, ha voluto celebrare il sodalizio con un ciclo di tre concerti
denominato "Omaggio a Sergio Calligaris". Come ha spiegato l'ex sindaco ed
attuale presidente del Consorzio per lo Sviluppo Culturale delle Rocche, Giovanni
Cocciante "da molti anni il Maestro passa le sue vacanze estive a Rocca di Mezzo e
per periodi sempre più lunghi. Vacanze molto operose in verità, dato che l'artista non
lascia passare giorno senza studiare lungamente il pianoforte o scrivere musica. E' anzi
l'aria dell'Altopiano e delle nostre montagne a ispirare la quasi totalità delle sue
creazioni che ne hanno fatto uno dei compositori più famosi ed eseguiti nel nostro
tempo".
Maestro, Rocca di Mezzo ha reso omaggio alla sua musica con tre concerti che hanno
interessato alcuni comuni dell'Altopiano delle Rocche. Come nasce questo legame tra un
musicista del suo calibro e il comune abruzzese?
Nel 1988 ero già titolare della cattedra di pianoforte principale al Conservatorio
"Alfredo Casella" dell'Aquila. Tra le mie allieve c'era la talentuosa Silvia
Ronconi, figlia dell'allora sindaco di Rocca di Mezzo. Il primo cittadino, sapendo che
cercavo un posto di grande bellezza naturale e ricco di serenità e calma per comporre i
nuovi lavori, mi propose di andare a Rocca di Mezzo. Nel 1989 andai per la prima volta in
questa bellissima località, e rimasi immediatamente colpito dalla sua bellezza, dalla
spaziosità imponente dei suoi paesaggi, dall'aria purissima e dal verde dei boschi. Così
da quel giorno Rocca di Mezzo è diventata ispirazione per i miei lavori. La prima opera
composta in quell'anno è stato il "Concerto op. 25 per archi", commissionatami
dall'Istituzione sinfonica Abruzzese. Opera che i "Solisti Aquilani" hanno
eseguito a Secinaro in occasione della recente rassegna omaggio.
Come ha trovato quell'esecuzione?
La parola che sintetizza la mia impressione è "eccezionale": per il
virtuosismo tecnico e la profonda compenetrazione interpretativa e partecipazione emotiva.
Desidero sottolineare anche la mia ammirazione per le soliste che nella serata conclusiva
a Rocca di Mezzo hanno interpretato magistralmente il mio "Doppio concerto op. 37 per
violino, pianoforte e archi" (1996): la pianista Stefania Mormone e la violinista
Laura Gorna.
Va anche la mia ammirazione al direttore Luis Carlos Badia, che nel primo concerto ad
Ovindoli ha offerto una visione drammatica ed intensa della mia "Toccata, adagio e
fuga op. 36 per archi" (1995), dedicata a Vittorio Parisi, già direttore artistico
dei "Solisti Aquilani".
Sono nati nuovi lavori in occasione dell'ultima vacanza a Rocca di Mezzo?
Ho lavorato su un "Panis Angelicus", che sarà dedicato a Sua Santità Papa
Benedetto XVI.
Per concludere, vuole parlarci del suo ultimo CD "Contemporany Classical
Music", edito da Carisch. Come nasce quest'opera, diremmo insolita nel quadro delle
composizioni di un autore di musica contemporanea?
Lo spunto è quello di aprirsi ad un mondo più vasto di quello concertistico. Credo
sia una grande sciocchezza quando si dice che ai giovani non piace la musica classica. Non
è vero. Tengo sempre a mente il successo ottenuto dal celebre "Piano Concerto No.
3" di Rachmaninov, ribattezzato dai giovani "Rach 3", dopo essere stato
inserito nel film "Shine".
Quella musica era in un contesto che interessava tutti. Dunque se noi presentiamo la
musica classica in contesti che interessano un vasto pubblico allora possiamo avere
risultati interessanti. Questo doppio album contiene piccoli frammenti delle mie
composizioni, che potrebbero essere adatti per spot e film.
Il secondo CD, invece, presenta gli stessi lavori in versione integrale, tra cui la
recente opera "Il giorno - Suite op. 45", pensata per i giovani e anch'essa
ispirata ai paesaggi e alle atmosfere poetiche di Rocca di Mezzo.
Quest'opera l'ho voluta dedicare ad Antonio Jr. Monzino, tra gli operatori più attenti in
Italia e molto attivo nel promuovere la musica tra i giovani.