Sergio
Calligaris: Pianista e Compositore
Il pensiero del musicista dalle sue parole |
Il Settimanale di Padre
Pio, Anno V - N.49 Sergio Calligaris, pianista e noto compositore argentino, ci parla della sua Opera 47, un Panis Angelicus per pianoforte e coro misto o quartetto vocale, composto nel 2005 e dedicato al papa Benedetto XVI, a cui tributa una profonda venerazione. Nel tentativo di resistere a quella tendenza di ritenere obsoleti i libri e i documenti
scritti solo
l'altro ieri, vorremmo recuperare una piccola perla nel mare
magnum del Magistero di Giovanni Paolo II. Si tratta della "Lettera agli
artisti" pubblicata il 4 Aprile 1999. In questa occasione il Santo Padre definiva gli
artisti "geniali costruttori di bellezza" e li invitava a "riscoprire la
profondità spirituale e religiosa che ha caratterizzato in ogni tempo l'arte nelle sue
più nobili forme espressive". È inutile nascondercelo: questa definizione e questo
invito, insieme all'augurio finale di contribuire "all'affermarsi di una bellezza
autentica che, quasi riverbero dello Spirito di Dio, trasfiguri la materia, aprendo gli
animi al senso dell'eterno" ci suonano un po' bizzarri, vivendo in un mondo che non
copre di ridicolo, ma anzi applaude e gratifica economicamente, coloro che, come opere
d'arte, espongono alle mostre le deiezioni del proprio corpo! Maestro, la sua op. 47 è un Panis Angelicus per pianoforte e coro misto o quartetto vocale (ad libitum). Ce ne vuole parlare? Ho terminato di comporre questa opera nel 2005 a Rocca di Mezzo, la località abruzzese dove passo da qualche anno i mesi estivi trovando nella bellezza del luogo una feconda fonte di ispirazione. Il teologo don Silvano Quattrin mi aveva sottoposto il testo latino segnalandomi, in particolare, che la seconda strofa di questo inno scritto da S. Tommaso d'Aquino non era mai stata musicata. Mi sono messo al lavoro, e ho provato a descrivere nella mia composizione la tensione di ogni uomo che, ferito a causa del peccato, trova nell'Eucaristia una guida per approdare ad lucem quam inhabitas, alla contemplazione eterna di Dio nel Paradiso. In altre sue interviste, lei si è dichiarato cattolico e devoto alla Madonna e vanta una collaborazione più che trentennale con la Radio Vaticana. Condivide l'opinione di don Domenico Bartolucci, recentemente ritornato alla direzione del coro della Cappella Sistina, circa la mancanza di senso liturgico dei compositori contemporanei? Sicuramente il maestro Bartolucci fa bene ad auspicare il ritorno nella liturgia della
musica di Palestrina e del canto gregoriano, che rimangono un mezzo straordinario per
rendere percepibile il mondo dello Spirito. Il fatto che non sia possibile avere a
disposizione di ogni Parrocchia un coro capace di cantare bene della musica
"colta", non è una scusa sufficiente per proporre musica brutta
cantata
male! Certi canti che si ascoltano in chiesa, poi, sembrano una copia scadente della
musica popolare di trenta anni fa, e la loro mediocrità è troppo spesso incompatibile
con la dignità del
Padrone di casa! Anche il Panis Angelicus ha una scrittura pianistica molto densa Ed è questa la ragione per cui ho approntato una versione dello stesso pezzo per pianoforte solo. I momenti lirici si alternano con passaggi talvolta dissonanti. Credo tuttavia che l'emergere in un orizzonte armonico non del tutto atonale di quarte eccedenti e di un cromatismo tipico di molte esperienze musicali post-hindemithiane non disorienti -in questa, come nelle altre mie opere- l'ascoltatore. Chi vorrà ascoltare le tracce di miei lavori disponibili sul sito scoprirà che non sono tra quelli che, per evitare l'accusa di passatista, evitano, con scrupolosità maniacale, il ricorso ad accordi minori o maggiori! Che cosa l'ha spinta a dedicare questo suo lavoro a papa Benedetto XVI? È del tutto naturale che un musicista come me si senta particolarmente legato a un
Papa che decise di terminare la sua prima giornata da Pontefice suonando Mozart al
pianoforte! Maurizio Brunetti è un matematico. Insegna presso la Facoltà di Ingegneria
dell'Università "Federico II" di Napoli in qualità di ricercatore. Ha
conseguito il Dottorato in Matematica in Italia e il Ph.D. all'Università di Warwick
(UK). La sua attività di ricerca si svolge nell'ambito della Topologia algebrica. I suoi
lavori scientifici sono apparsi su riviste specializzate e presentate in occasione di
convegni internazionali.
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A cura di Renzo Trabucco: Pagina aggiornata al 16/07/2007
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