Patrizia
Valente
Il Quaderno Pianistico di Renzo Op.7:
Aspetti metodologico-didattici
di un'opera del Novecento musicale italiano
3. IL QUADERNO PIANISTICO DI RENZO OP. 7
3.4. Selezione di brani per la classe II
Nel Quaderno Pianistico di Renzo op. 7 il compositore italo-argentino
utilizza reminiscenze dello stile romantico e post-romantico mediante un linguaggio
assolutamente contemporaneo e fortemente comunicativo. Infatti anche nel Valzer,
nella Barcarola e nellAcquario (brani che possono essere inseriti
nella programmazione della classe II) egli sfrutta al meglio le risorse dinamiche e
coloristiche dello strumento riallacciandosi alla tradizione pianistica che fa capo a
Rachmaninof e Prokofev, di cui sviluppa ulteriormente lefficacia della
scrittura e la varietà timbrica. Calligaris fa rivivere lo spirito degli autori
rivisitati con la sua originale poetica che, attraverso i contrasti espressivi, ricorre ad
atmosfere dilatate ed incantate.
Nel Valzer è evidente luso esclusivo dei tasti neri nella linea melodica
assegnata alla mano destra (Fig. 1); ciò può essere sicuramente utile per sviluppare la
tecnica daggancio di quei tasti che spesso risultano più scomodi da suonare.
Figura 1. Primo rigo del Valzer
Non possiamo dimenticare altresì che queste note devono essere eseguite secondo
lindicazione metronomica consigliata dallautore, che è di 172 la semiminima
(Fig. 1). Così lallievo avrà lopportunità di potenziare lagilità
delle dita, mantenendo una corretta posizione della mano e riuscendo pertanto a
raggiungere quella disinvoltura tecnica indispensabile per dare poi attenzione alla
dinamica.
La mano sinistra, a cui è affidata unesecuzione da realizzare solo sui tasti
bianchi, sarà invece impegnata ad affrontare un altro problema tecnico, quello che vede
una nota tenuta lunga, mentre altre dita della stessa mano sono occupate ad eseguire altri
suoni diversi fra loro (Fig. 1). Questo passaggio tecnico è stato già rilevato nel Preludio,
ma quello che troviamo nel Valzer propone, a differenza del primo, limpiego
di note staccate sovrapposte al suono tenuto. Certamente lallievo dovrà
esercitarsi al raggiungimento dellindipendenza delle dita, focalizzando la modalità
giusta per eseguire lo staccato con leggerezza e precisione.
Troviamo anche nella parte centrale della composizione, allinterno di una
successione di crome, la presenza di due note uguali di cui una ribattuta"(1)
con cambio di dito (Fig. 2). Queste saranno eseguite dalla mano destra, comè
indicato dalla diteggiatura scritta, attraverso uno scambio che avviene dal dito medio al
dito pollice.
Figura 2. Terzo rigo del Valzer
Sarà loccasione giusta per approfondire la regola inerente ad un delicato
movimento che comporta la necessaria stabilità della mano sulla tastiera e la
realizzazione di uno spostamento contenuto ma elastico. Si potrà così ottenere quel
particolare legato utile alla produzione di due suoni simili nella loro
intensità.
Secondo Leschetizky, la nota ribattuta(1) deve essere eseguita solo
dallarticolazione del dito, con polso e mano fermi. Le dita dovranno resistere
allimpatto col tasto e scivolarvi sopra, mentre il polso dovrà essere tenuto libero
ed alto, in modo da consentire una leggera rotazione della mano e aiutare così le dita
nel loro movimento.
Sarà affrontato dalla mano destra anche il passaggio del
pollice (Figura 3. La mano di Theodor Leschetizky che esegue il passaggio del
pollice), più precisamente il movimento della mano che passa sopra il
pollice, durante il quale lavambraccio non dovrà seguire leventuale
cambiamento dangolazione del muscolo palmare.
La presenza delle pause di semiminima, nei primi due righi del brano, permetterà allo
studente di applicare la regola teorica inerente alle figurazioni e di esprimere meglio
landamento ternario caratteristico del valzer (Fig. 1). Alla mano sinistra è
affidata invece una sequenza di crome (Fig. 2), per la durata di otto battute, che vengono
eseguite solo e costantemente dal dito medio e dal dito pollice; alternandosi realizzano
lintervallo di terza che, scendendo di grado congiunto allinizio di ogni
battuta, consentirà allallievo di eseguire unarticolazione contenuta delle
dita, necessaria per evitare la perdita di controllo della tastiera in velocità.
Nella penultima e terzultima battuta del brano sono presenti alcune note staccate che
saranno eseguite dalla mano sinistra mediante la tecnica dello staccato di
polso (Fig. 4): le dita si alzeranno insieme al polso, dopo che hanno percosso il
tasto dallalto. Questo movimento sarà necessario a creare delle sonorità più
morbide e delicate, e ad eseguire il diminuendo con il tocco più adatto.
Figura 4. Finale del Valzer
Questo brano presenta un motivo melodico leggero, spensierato e gioioso, caratterizzato
da un certo sentimentalismo elegante. Lo studente sarà stimolato ad interpretare
lidea musicale dellautore seguendo le indicazioni dinamiche scritte. Egli
potrà ricreare quella atmosfera di colori luminosi e nitidi, e quella sonorità
scintillante (come precisa Calligaris nella nona battuta) che caratterizza lo
stile eloquente e raffinato del pensiero compositivo, attraverso lespressione della
propria sensibilità musicale (Figura 5. Nona battuta del Valzer).
Per ottenere il giusto
tocco bisogna porre molta attenzione alle punte delle dita, sapendo che vi è proprio una
parte precisa del polpastrello in cui la sensibilità delle terminazioni nervose è
particolarmente intensa. Con un po di pratica e attento ascolto delle sensazioni
percepite, si potrà trovare con assoluta precisione questo punto sul quale il dito
avvertirà la massima sensibilità dellappoggio. Questo ultimo poi, deve permettere
al dito di sentire bene il martelletto e quindi di determinare con precisione il tocco
stesso. Lallievo, quando avrà trovato la posizione corretta della mano per
lappoggio, potrà inclinare le dita secondo le necessità che il passaggio da
eseguire richiede. Egli terrà sempre come riferimento il punto di maggiore sensibilità,
nel caso in cui la mano dovesse percepire dei risentimenti a causa di posizioni
difficoltose.
La Barcarola (Allegretto cantabile) è un brano dal carattere riflessivo e
sognante. Le note presenti nelle prime quattro battute (Fig. 6), eseguite dalla mano
sinistra, ci anticipano unatmosfera suggestiva e rilassante che rievoca il moto
lento ed ondulatorio di una barca.
Figura 6. Primo rigo della Barcarola
In questo pezzo incontriamo i procedimenti tecnici comuni a quelli dei brani esaminati
in precedenza, eccetto il passaggio del pollice sotto la mano qui presente,
assegnato alla mano destra (Figura 7. Nona battuta della Barcarola).
Voglio specificare
che lazione di questo dito svolge una parte molto importante nella tecnica
pianistica, in quanto la sua articolazione effettuata in modo corretto e libero, rende
tutta la mano più rilassata e sciolta. Il normale movimento del pollice avviene con la
flessione ed estensione dellarticolazione carpo-metacarpale, (movimento sul piano
orizzontale). Questa azione permette il passaggio del pollice sotto la mano, ma deve
essere seguita, per abbassare il tasto, da un movimento verticale che, con il dito in
posizione flessa (sotto il palmo della mano), non è di semplice realizzazione. Lo
studente potrà così affrontare con adeguata attenzione questo delicato ma
importantissimo problema tecnico; una volta superato gli permetterà di raggiungere
lagilità delle dita e luguaglianza dei suoni prodotti.
Linterpretazione di questo brano richiederà, da parte dellesecutore, la
capacità dimmaginazione e la concentrazione necessaria a creare leffetto
desiderato dallautore. Sarà sicuramente gratificante per il discente riuscire a
comunicare allascoltatore lidea compositiva insieme alle proprie sensazioni.
Figura 8. Quarto rigo della Barcarola
Basti osservare come nel quarto rigo (Fig. 8), dopo una continua alternanza del
crescendo e del diminuendo allinterno di una melodia dolce e
dal moto ondoso, emerge un mezzoforte espressivo, quasi a voler simulare il
movimento in ascesa di unonda più alta, che subito si abbassa (p) per poi svanire
nel nulla.
Questo ultimo effetto si potrà ottenere solo eseguendo le indicazioni, suggerite
dallautore nelle ultime tre battute, del perdendosi, del
rallentando assai e del pianissimo (ppp), (Fig. 9).
Figura 9. Quinto rigo della Barcarola
LAcquario presenta invece una melodia eterea, suggestiva e rilassante,
ricca di delicate gradazioni timbriche. Calligaris predilige luso degli arpeggi,
insieme allutilizzo dei pedali del piano e di risonanza, per
simulare il movimento di unimmagine reale la cui visione trasmette sensazioni di
piacevole leggerezza (Fig. 10).
Figura 10. Primo rigo dell'Acquario
Il movimento agile delle due mani, che si alternano per lesecuzione degli arpeggi
ascendenti (nelle prime sedici battute), e discendenti (nelle successive otto), dovrà
essere realizzato mantenendo le dita pronte sui rispettivi tasti e creando un lieve
movimento oscillatorio del polso che dovrà rimanere sempre elastico.
Il suono tenuto lungo (nella prima parte dalla mano sinistra e nella seconda da quella
destra), per la durata dogni battuta, sarà utile a mantenere il punto
dappoggio necessario alla stabilità della mano sinistra e ad evidenziare
misuratamente il suono in battere (Fig. 10).
Nella prima parte del brano, lautore raffigura lultima croma dogni
misura con la gambetta posizionata verso su affinché si distingua dalle altre per il suo
significato più espressivo (Fig. 10). Lallievo potrà eseguire questa figura con il
dito mignolo teso e vicino il tasto, per produrre un suono delicato ma cristallino.
Nellottavo rigo troviamo un arpeggio, in cui ogni nota sarà tenuta lunga dopo la
sua esecuzione, che andrà a sfociare in un accordo (Fig. 11).
Figura 11. Ottavo e nono rigo dell'Acquario
Questo passaggio tecnico richiederà un giusto controllo del peso dogni dito, che
servirà allallievo per ottenere delle sonorità dolcissime.
Il brano in esame potrebbe essere un esempio di musica descrittiva, per il quale
lautore sceglie come fonte dispirazione il mondo acquatico, visto attraverso
il vetro di un acquario. Lo studente potrà sviluppare la propria capacità di
immaginazione e di fantasia ricreando latmosfera impalpabile e leggera, desiderata
dal compositore nellesecuzione di questo brano. Egli potrà trasmettere
allascoltatore quelle sensazioni di calma, silenzio e benessere che si provano
osservando un acquario dallesterno. In esso tutto si muove allunisono,
seguendo un ritmo scandito dai lenti movimenti dei pesci. Le alghe ondeggiano
piacevolmente ed a tratti si avvolgono e si svolgono attorno alle rocce; coralli azzurri,
rossi o bianchi vestono il fondale e piccoli paguri fanno capolino.
I cambiamenti di tempo (Più lento Moderato Prestissimo), che troviamo nella
parte finale del brano (Fig. 11), saranno utili per simulare i movimenti dellacqua
che sfugge dalle nostre dita, assume mille forme e si modella nello spazio.
La cascata darpeggi (Fig. 12), che è presente nella coda finale, verrà eseguita
molto rapidamente ed andrà a sfociare con la sonorità del pianissimo in un
accordo lungo.
Figura 12. Nono e decimo rigo dell'Acquario
Lautore vi sovrappone lultima nota, il si bemolle, che sarà
raggiunta dalla mano sinistra scavalcando quella destra mediante il movimento morbido del
polso.
NOTE:
(1) MALWINE BRÉE, The Leschetizky Method. A Guide to Fine and Correct Piano Playing,
Mineola, New York, Dover Publications, 1997, p. 22.