Patrizia
Valente
Il Quaderno Pianistico di Renzo Op.7:
Aspetti metodologico-didattici
di un'opera del Novecento musicale italiano
3. IL QUADERNO PIANISTICO DI RENZO OP. 7
3.5. Selezione di brani per la classe III
Giungo adesso a presentare gli ultimi due brani che reputo adatti per il percorso
formativo dei ragazzi della classe III: il Carillon e la Gavotte Fantastica.
Il Carillon (Presto) è un brano dalle sonorità brillanti, vivaci e cristalline
che, come lAcquario, ha lintento descrittivo.
Sappiamo che il linguaggio musicale è in grado di esprimere una precisa situazione
emotiva, se non addirittura rappresentare un oggetto specifico o suggerire delle immagini.
Qui lautore cerca di descrivere, attraverso i suoni del pianoforte, uno strumento
capace di generare a sua volta dei suoni. Lallievo cercherà di mimare
leffetto sonoro metallico prodotto da un funzionamento meccanico, completamente
automatico, la cui durata dipende dalla carica di una molla.
Luso di note alterate, eseguite solo sui tasti neri dalla mano destra nel registro
acuto della tastiera, e dellostinato che si evince dalla scrittura affidata alla
mano sinistra, contribuisce allesecuzione di una giusta interpretazione (Fig. 1).
Figura 1. Primo rigo del Carillon
E previsto il raggiungimento della velocità indicata, di 144 la semiminima (Fig.
1), che comporterà uno studio accurato in merito allacquisizione di forza ed
agilità delle dita. Non sarà necessario per questo un estenuante esercizio muscolare,
che porterebbe solamente a rinforzare tutti quegli atteggiamenti di rigidezza, causa
talune volte di processi infiammatori dolorosi e quindi di pregiudizievoli conseguenze per
il decorso della formazione pianistica dellallievo. Sarà invece opportuno che il
discente venga educato allacquisizione dellappoggio, inteso come atteggiamento
di rilassamento o di caduta del braccio, che non debba però pregiudicare il libero
movimento delle articolazioni coinvolte, facendo erroneamente uso di un peso inadeguato o
eccessivo. Mi riferisco ad un tipo di rilassamento di vigile riposo, che rappresenta la
condizione essenziale per la preparazione del successivo rapidissimo lancio del dito. Più
semplicemente si tratta di far diventare la meccanica dello strumento, non un impedimento
alla libera espressione, ma un prolungamento del nostro corpo, che consenta una totale
capacità di esprimere le nostre intenzioni musicali.
Lautore lascia allesecutore la libertà di scegliere la prassi interpretativa
più idonea allespressione della propria sensibilità musicale, proponendo
allinizio del pezzo due diverse esecuzioni: una più brillante (f) e
laltra più delicata (pp), (Fig. 1). In entrambi i casi, unampia
azione del dito non sarà adatta ad una simile successione rapida di suoni, poiché il
movimento ampio richiede più tempo per muovere il dito, alzarlo ed abbassarlo. E
essenziale invece la presa del tasto da vicino, con le punte delle dita arcuate,
mantenendo la mano nella sua posizione più rilassata.
Per quanto riguarda invece la scrittura inerente allesecuzione della mano sinistra
(in alcuni casi anche a quella della mano destra), lo studente potrà eseguire lo
staccato con un movimento leggero e rapido che dovrà tendere verso il palmo
della mano. Sarà necessaria la giusta aderenza alla tastiera e la forza concentrata nelle
falangette, che devono avere unautonomia tale da controllare lattacco del
tasto (Fig. 1).
Calligaris propone il contrasto che si crea tra il mezzoforte ed il
piano (effetto deco), presente nellesposizione di una nuova
cellula tematica (Fig. 2) ed ottenuto per mezzo dellausilio del pedale del
piano (1C.).
Figura 2. Quarto rigo del Carillon
Nella parte finale del brano troviamo diversi segni di dinamica e dagonica (Fig.
3) che hanno lintento di far confluire la linea melodica verso la conclusione,
simulando larresto, non repentino ma graduale, dello strumento meccanico.
Figura 3. Quinto e sesto rigo del Carillon
Il pedale di risonanza, usato di continuo sino alla fine, sarà invece
necessario per ricreare quella atmosfera surreale, magica e poetica che caratterizza la
musica incantata di un carillon.
Calligaris scrive la Gavotte Fantastica (Moderato) ispirandosi alla nota danza
francese seicentesca, caratterizzata da uneleganza tipicamente compassata e pensosa,
e rivisitandola in chiave moderna con uno stile tutto personale.
Possiamo individuare in questo brano cinque sezioni:
- una breve introduzione, eseguita solo dalla mano sinistra, che presenta
lalternanza di note staccate (le quali procedono per toni e semitoni ascendenti) e
di accordi uguali;
- una prima parte in cui lautore presenta la linea tematica affidata alla mano
destra;
- una parte centrale che propone una nuova idea melodica che differisce da quella
precedente per quanto riguarda la scrittura ed il suo diverso significato;
- la ripresa del tema iniziale;
- una codina finale.
La presenza degli accordi stimolerà il discente ad imparare la corretta
modalità di esecuzione : la mano dovrà affondare nei tasti invece di percuoterli
dallalto, altrimenti il suono risulterà sgradevole; laccordo verrà eseguito
con le dita preparate allattacco del tasto e, per non sentire fatica, sarà
necessario rilassare il polso subito dopo aver suonato (Fig. 4).
Figura 4. Primo rigo della Gavotte Fantastica
Notiamo che alcuni accordi staccati sono anche accentati e di conseguenza
dovranno risultare più evidenti all'ascolto; basterà metterli in maggiore rilievo
rispetto alle altre figure, come facciamo per le sillabe delle parole accentate nel
parlato (Fig. 5).
Figura 5. Terzo rigo della Gavotte Fantastica
Per quanto riguarda le note staccate disposte sotto la legatura,
lallievo dovrà eseguirle separate luna dallaltra con un movimento
agile, elastico e contenuto del polso. Si creerà così quella sonorità dolce e
delicatissima, desiderata dallautore (Fig. 6).
Figura 6. Quinto rigo della Gavotte Fantastica
Ci troviamo di fronte ad un brano che presenta anche delle evidenti difficoltà
interpretative, dovute soprattutto alla continua variazione sul parametro ritmico,
segnalata da indicazioni dagonica come: rit./ poco rit./ rit. assai/ a tempo.
Lesecuzione delle numerose forcelle (del crescendo e del diminuendo)
utilizzate dallautore, contribuirà allo sviluppo della musicalità
dellalunno, che, con il tocco adeguato, riuscirà a creare tutte le sfumature
necessarie.
Il pedale di risonanza verrà usato, secondo il volere del compositore,
soltanto per quelle battute in cui la scrittura ci propone una linea melodica espressiva
(Fig. 5).
Nella penultima battuta abbiamo un glissando che lo studente eseguirà facendo
scivolare la mano sulla tastiera, tenendola alzata in posizione verticale, con il palmo
rivolto verso sinistra, lievemente inclinata verso destra e con il polso bloccato (Fig.
7). Tutte le note comprese tra quelle estreme, indicate sullo spartito, saranno eseguite
in rapida successione sui tasti bianchi, con un movimento deciso ed agile
dellavambraccio. Il peso troverà appoggio sulla parte esterna del dito, più
precisamente sullunghia.
Figura 7. Ultimo rigo della Gavotte Fantastica
Il discente eseguirà due volte la prima parte (Fig. 8), dove troviamo
lesposizione del tema iniziale, e la parte centrale (Fig. 9) perché, dopo aver
individuato la presenza dei due ritornelli, dovrà rendere pratica la regola teorica
inerente alla figurazione.
Figura 8. Quarto rigo della Gavotte Fantastica
Figura 9. Sesto rigo della Gavotte Fantastica
Quanto allultimo accordo del brano, è consigliabile che lalunno esegua il
MI, scritto nel pentagramma in chiave di basso, con la mano destra,
integrandolo allaccordo già presente nel pentagramma in chiave di violino (Fig. 7).
Sarà opportuno fare questo spostamento per evitare alla mano sinistra lestensione
di un intervallo di decima e dare la possibilità allesecutore di dosare con più
facilità la sonorità del pp desiderata.
Non dimentichiamo che linterpretazione del pezzo richiederà un coinvolgimento
totale da parte dello studente per intraprendere un viaggio tra sogno e realtà, capace di
creare unatmosfera fantastica, magica e surreale.